mercoledì 29 febbraio 2012

Amy Winehouse in versione Reggae

Magari non tutti conoscono questa versione di "Monkey Man" dei Toots &The Maytals cantata da Amy Winehouse.

La considero una curiosità tra l'altro ben interpretata, ma gira voce che avesse in progetto un intero album reggae e ska del quale, purtroppo, rimangono solo alcuni demo.



Amy Winehouse - Monkey Man:

martedì 28 febbraio 2012

This Place is Empty

Le mani di Keith Richards e relativi anelli
Questa è, secondo me,  una delle più belle canzoni d'amore scritte da Keith Richards che per l'occassione abbandona la posa del duro per assumere quella del marito innamorato. Infatti è stato ispirato, nel testo e nella musica, dalla mancanza della moglie durante una giornata passata a casa da solo.

La canzone è stata pubblicata, nel 2005, dai Rolling Stones sull'album "A Bigger Bang". Ma, secondo me,  il pezzo è di fatto tutto di Richards anche se accreditato anche a Jagger.

Nella versione studio, Keith non si limita a suonare la chitarra, ma anche il pianoforte ed il basso, mentre Jagger si cimenta con la chitarra slide. Alla batteria troviamo Charlie Watts anche se in un primo momento era suonata dallo stesso Mick Jagger.

The Rolling Stones - This Place is Empty:
(sottotitolata in spagnolo perchè l'unica versione studio che ho trovato in rete)

lunedì 27 febbraio 2012

Dolly Parton e l'originale I Will Always Love You

Non c'è nessuno che, in occasione della morte di Whitney Houston, abbia citato il fatto che la sua più famosa canzone  "I Will Always Love You" è in realtà una cover di un brano di Dolly Parton del 1974.

E Dolly Parton  non è certo una sconosciuta, nell'arco di quarant'anni ha piazzato almeno un singolo in prima posizione in ogni decennio e tanto per citarne qualcuno: " 9 to 5" e "Jolene".

Certo il look appare stravagantemente bambolesco, ma rimane una grande interprete e compositrice nel genere country, nonchè una discreta attrice visto che ha ricevuto ben due nomination ai "Golden Globe", nel 1981 e nel 1983.

Dolly Parton: I Will Always Love You

Dolly Parton: 9 to 5


domenica 26 febbraio 2012

Johnny Cash - 80° compleanno

26 febbraio 1932: nasceva quell'autentica leggenda della musica che e' stato Johnny Cash.


Inserisco "Cry, Cry, Cry" cantata in suo onore da Kris Kristofferson e Willie Nelson  in occasione delle celebrazioni per la sua morte nel 2003.

Cry, Cry, Cry:

sabato 25 febbraio 2012

Amnesty International - Chimes of Freedom

Voglio segnalare questa bella iniziativa benefica a favore di Amnesty International.
Con meno di 18,00 Euro si portano a casa quattro cd contenenti  ben 73 cover di Bob Dylan eseguite da artisti di fama internazionale e si sostiene questa nota organizzazione di tutela dei diritti umani.



http://www.50.amnesty.it/Bob-Dylan-Chimes-of-Freedom

venerdì 24 febbraio 2012

Seasick Steve ovvero strane chitarre


Seasick Steve è un musicista un po' bizzarro.
In questo concerto del 2010 si esibì con la "Morris Minor Guitar" ovvero una chitarra a quattro corde derivata da due coprimozzi di una Morris Minor e da un manico di scopa.


Questo particolare strumento venne presentato per la prima volta al pubblico della nota trasmissione di auto "Top Gear" e riscosse notevole successo grazie al ruvido stile di Seasick.

Seasick Steve - Trix con Morris Minor Guitar:


Questo artista si esibisce da anni, con ottimi risultati, anche con la "One-Stringed Diddley bow", una chitarra ad una sola corda costruita con materiali di scarto. Insomma, è la dimostrazione che per fare buona musica non è detto si debba necessariamente investire in strumenti costosi.

Seasick Steve - Save Me con One-Stringed Diddley bow:


giovedì 23 febbraio 2012

I Feel Like I’m Fixin’ to Die ovvero Woodstock e Louis Armstrong

"I Feel Like I’m Fixin’ to Die" è una delle più famose canzoni di protesta contro la guerra in Vietnam. Risale al 1965, ma guadagnò notorietà per la sua versione durante i concerti di Woodstock del 1969.
E' un pezzo dei Country Joe and the Fish e nel concerto di Woodstock venne fatto lo spelling di FUCK, nella presentazione del brano, invece che di FISH.

Il brano è chiaramente un plagio del pezzo jazz "Muskrat Ramble" (del 1926) di Louis Armstrong, ma la causa venne intentata con troppo ritardo e il copyright rimase attribuito a Country Joe.

Country Joe and the Fish - I Feel Like I’m Fixin’ to Die:


Louis Armstong - Muskrat Ramble:

martedì 21 febbraio 2012

C'Est la vie (You Never Can Tell)

"C'Est la vie (You Never Can Tell)" è una canzone di Chuck Berry scritta in penitenziario mentre scontava i suoi tre anni di pena (poi scontati a uno e mezzo) per aver attraversato i confini statali con una minorenne in auto. Probabilmente la condanna fu dovuta più che altro a motivi razziali. Il pezzo fu pubblicato poi nel 1964.


Dal titolo assegnato al brano sembra che Berry avesse preso la vicenda con sufficiente filosofia. Anche se il successo  sembrò abbandonarlo, limitò comunque il danno  avendo registrato poco prima della detenzione, una serie di canzoni da pubblicare durante la forzata assenza dalle scene.


Il brano tornò alla ribalta nel 1994 grazie al film di "Pulp Fiction"  dove accompagna il famoso ballo tra Travolta e Uma Thurman.

Chuck Berry - C'Est la vie (You Never Can Tell) - Live 1972:



lunedì 20 febbraio 2012

20 Febbraio 2012 - Kurt Cobain

Oggi sarebbe stato il 45° compleanno di Kurt Cobain. 
Volevo per l'occasione pubblicare il brano di Neil Young che lo stesso Kurt aveva citato nella sua lettera di addio: "My My , Hey Hey (Out of the Blue)" con la frase "It's Better to Burn Out Than to Fade Away".

I misteri sulla morte di Cobain permangono a distanza di anni e non si sa nemmeno se questa fosse una lettera di addio dalla vita o dalla scena musicale. Ciò che rimane è la tristezza di un uomo disperato che non ha trovato intorno a se nessuno in grado di salvarlo.

Neil Young - "My My , Hey Hey (Out of the Blue)"
Ps: la frase in questione è presente solo in questa versione acustica e non nell'elettrica: "Hey Hey, My My (Into the Black)

domenica 19 febbraio 2012

Murder in the City

The Avett Brothers sono una band folk rock che è riuscita ad inserire un album al numero 16 delle classifiche Billboard del 2009, nonostante la loro musica venga considerata abbastanza di nicchia.
Le colonne portanti sono, come dice il nome del gruppo, i fratelli Scott e Seth Avett, rispettivamente al banjo e alla chitarra oltre che vocalist.


Riescono con arrangiamenti asciutti, ma ben intarsiati a creare atmosfere che riescono a rapire l'ascoltatore dalla realtà contingente per portarlo nella dimensione del testo della canzone.


Il loro successo è arrivato con l'album "I and Love and You" prodotto dal geniale Ricky Rubin, definito il miglior produttore degli ultimi 20 anni e, nota personale, responsabile degli ultimi grandi album di Cash e di pezzi come "Hurt".


Qui propongo un pezzo, un po' triste, ma molto ispirato del 2008. 


The Avett Brothers - Murder in the City:

venerdì 17 febbraio 2012

Cotton Fields

Oggi voglio arrivare ai Beach Boys partendo da Leadbelly e passando per Harry Belafonte:


"Cotton Fields" è una canzone rurale incisa da Leadbelly nel 1940, ma probabilmente nel suo repertorio da molto prima. 


Nel 1959 venne interpretata da Harry Belafonte in una pregevole versione jazzata.


Nel 1969 viene definitivamente portata al successo dai Beach Boys in una versione country/rock e arriverà seconda nelle classifiche inglesi.


Degne di nota anche le versioni dei Creedence Clearwaters Revivals, di Johnny Cash e degli Wings di Paul McCartney.


Harry Belafonte - 1959:

Beach Boys - 1969:

Leadbelly - 1940:


giovedì 16 febbraio 2012

Subterranean Homesick Blues

Nel 1965, Bob Dylan incise questo brano rock dal cantato velocissimo, quasi una sorta rap ante-litteram.
E' una canzone di critica dell'allora società americana, ma non fornisce soluzioni e proposte. E' l'inizio del disimpegno di Dylan, del suo passaggio dal folk al rock elettrico che tante polemiche suscitò nel movimento pacifista.
Per questo fu aspramente criticato da Joan Baez che dichiarò:
"Lui finisce per dire che non c'è una dannata cosa che si può fare per cambiare la società, io dico esattamente l'opposto. Ho paura che il messaggio che esce da Dylan nel 1965 sia solo: Andiamo tutti a casa a farci delle gran canne, perché tanto non c'è nient'altro da fare".

Quello che trovo molto interessante è il divertente video associato, che poi in realtà è l'estratto di un documentario su una serie di concerti di Dylan. Ma, di fatto,  fu usato come video promozionale ed è la prima volta che ciò avveniva.


Alla scrittura dei cartelli partecipò, la sera prima delle riprese,  anche il poeta Allen Ginsberg.


Aggiornamento del 5 marzo: con questa storia del copyright ho dovuto togliere il video originale e lasciare solo la musica. Vale la pena andare a cercare il video per la rete. 
E pensare che mi sono comprato il cd dopo aver scritto il post. Sembra che meno si parla di musica più le major sono contente.






mercoledì 15 febbraio 2012

C.C.Rider

Visto che San Valentino è appena passato, posso parlare di questo brano ben poco romantico:
"See See Rider" anche conosciuta come "C.C.Rider" è una canzone registrata per la prima volta nel 1924 da Gertrude "Ma" Rainey  anche se faceva già parte della tradizione del blues popolare.
Parla di un amante infedele giocando sul suono delle  parole "Easy Rider" che, in slang, significa persona di liberi costumi e le parole "See See Rider" che si inseriscono nel discorso narrativo del testo.


Ne esistono più di cento cover diverse(tra gli altri: The Animals, Springsteen) e non è stato facile decidere quali proporre in questo blog.
Ho quindi pensato di inserire una versione che si riallaccia alle radici blues, una in variante soul,  una in versione boogie e una in stile rock/gospel.

Leadbelly - Blues


Ray Charles - Soul


Jerry Lee Lewis - Boogie


Elvis Presley - Rock/Gospel:

lunedì 13 febbraio 2012

Elton John vs Keith Richards

"Candle in the Wind" è un brano di Elton John (al secolo Reginald Kenneth Dwight) del 1973 dedicato a Marylin Monroe e poi riadattato nel 1997 per poterlo destinare a Lady Diana Spencer e che in questa versione ebbe un grandissimo successo. Ma già nel 1994 la aveva già dedicato all'appena scomparso Kurt Cobain.

Tant'è che venne definita da Keith Richards "la canzone intercambiabile per le bionde morte".





 
Del commento Elton John se ne ebbe a male e rispose con: 
" Sono contento d'avere smesso droghe e alcol perche' sarebbe orribile somigliare a Richards. E' cosi' patetico... Pare una scimmia con l'artrite, che cerca di salire sul palco per sembrare giovane. Rispetto moltissimo gli Stones, ma avrebbero sfornato dischi migliori, se avessero sbattuto fuori quello".







Forse questa dei dischi migliori senza Richards appare un pò gratuita. Ma probabilmente si era sentito punto nella sua sensibilità oppure come si suol dire "aveva la coda di paglia".


E per finire l'ultima replica a distanza di più di un anno di Richards, dopo che Elton aveva ricevuto l'onorificenza di Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico:
" Ce l'ha fatta, ora ha avuto la sua onorificenza, fa parte della buona società e sembra mia nonna - in una delle sue peggiori giornate. Comunque il vecchio Reginald Brown può fare ciò che vuole. Per me, è Sir Naso Marrone... Del resto, fanno tutti parte dell'establishment. Reginald, Phil Collins, persino Eric Clapton. Gli inglesi migliori se ne vanno, oppure sono costretti a farlo. Ecco a cosa serve l'Australia".

sabato 11 febbraio 2012

Folsom Prison Blues...plagio?

"Folsom Prison Blues" è una delle più note canzoni di Cash. Fu da lui, ufficialmente, scritta nel 1955 è divenne famosissima in seguito al concerto tenuto nel 1968, proprio nel penitenziario di Folsom.
La cosa che mi ha sorpreso è che si tratta di un plagio per il quale Cash dovette pagare una considerevole somma nel 1970.
Il brano  originale si intitolava "Crescent City Blues" ed era stato scritto nel 1953 da tale Gordon Jenkins e interpretata da Beverly Maher. Non è che si assomigliano, sono proprio uguali.
Ecco le due versioni:


Cash - Folsom Prison Blues, interpretata nel penitenziario di San Quintino:




Beverly Maher - Crescent City Blues (il filmato non c'entra molto, ma questo ho trovato):

venerdì 10 febbraio 2012

Nirvana, il principio

Il filmato che propongo oggi è una vera chicca: i Nirvana agli albori che eseguono, in casa della madre del bassista Krist Novoselic, la cover di "Immigrant Song" dei Led Zeppelin. 
E' il 1988 (anche se sul video è sovraimpresso 1987) e Cobain canta rivolto verso la parete per poter leggere il testo della canzone lì appeso. 
Tutto questo un anno prima del loro loro album di esordio "Bleach".
La qualità della ripresa è scarsa anche per un home video, ma rappresenta una testimonianza interessante.


giovedì 9 febbraio 2012

Not Fade Away

Oggi propongo tre versioni di "Not Fade Away", una canzone di Buddy Holly  pubblicata per la prima volta nel 1957.


Il primo video è la versione originale, in stile rockabilly, di Buddy Holly.


Buddy Holly:



La seconda versione  è stata uno dei primi successi dei Rolling Stones. La loro ritmica, molto più sincopata e calda rispetto a quella di Holly,  prese spunto da quellla utilizzata qualche anno prima da Bo Diddley.
Il video mostra una delle loro prime esibizioni televisive americane nel 1964.


Rolling Stones:



Il terzo video, infine,  è  un'imbarazzante interpretazione di Jack White (ex White stripes). Vero è che si tratta di un esibizione simil- festa paesana, ma la voce....


Jack White:

martedì 7 febbraio 2012

You Gotta Move

Oggi vi propongo un confronto basato sulla canzone  "You Gotta Move" di Fred McDowell. Un bluesaccio vecchia maniera che parla della ineluttabilità della morte e della uguaglianza delle persone davanti a tale evento...un po' come "La Livella" di Totò.
- Il primo video inserito è quello della registrazione originale dell'autore, solo voce e chitarra con un sapiente uso dello slide.
- Poi vi propongo la più famosa versione dei Rolling Stones che non ne tradiscono lo spirito anche se adottano un arrangiamento composto da più voci e dall'inserimento della batteria. La loro versione rimane sempre molto minimalista.
- Per ultima una versione la versione hard rock degli Aerosmith: in questo caso il pezzo acquista molta più energia, il ritmo è più veloce e c'è l'inserimento di più chitarre fortemente distorte. Trovo, però, che la natura del pezzo ne esca abbastanza stravolta.


Fred McDowell:



Rolling Stones:



Aerosmith:



lunedì 6 febbraio 2012

Hendrix e il sacrificio di Monterey

Monterey Pop Festival - 1967 
Un non ancora famoso Jimi Hendrix conclude la sua performance con una furiosa cover di un pezzo reso famoso dai Troggs: "Wild Thing". Aveva appena litigato per essere stato piazzato in scaletta subito dopo gli Who (noti demolitori di strumenti musicali) e doveva fare di più del loro chitarrista Pete Townshend per poter emergere nell'affollato panorama rock dell'epoca.
E' una canzone (abbastanza semplice nella lirica e negli accordi) che originariamente parlava d'amore e soprattutto di desiderio grazie a un bel ritmo sincopato.
Recitava il testo : "Creatura selvaggia, tu fai cantare il mio cuore, tu rendi tutto stupendo".
Hendrix la fa sua, ma non la suona pensando ad una donna, ma alla cosa che, realmente, riesce a far cantare il suo cuore: la sua chitarra elettrica.
Lo interpreta come vivesse un forsennato amplesso, le sussurra, la accarezza, ci gioca,  la fa mugolare, la possiede e urla insieme a lei la gioia che ne trae.
Infine l'inspiegabile: la sacrifica dandole fuoco sul palco e fracassandola al suolo. Il pubblico rimase estasiato e probabilmente era solo una messa in scena per promuoversi, ma conoscendo la vita di Hendrix si può intuire come  le cose più care venissero da lui  consumate come in un falò e per ultima la sua vita stessa nel settembre del 1970.
Una volta dichiarò: "La volta in cui ho bruciato la mia chitarra fu come un sacrificio. Si sacrificano le cose che si amano. Io amo 
la mia chitarra."




Ps: Ho potuto vedere i resti bruciati della Fender Stratocaster di quel concerto....insomma "It was a  Wild Thing". 

Questa è la foto di una buona replica di quella chitarra:

sabato 4 febbraio 2012

I Fought The Law e Noriega?

"I Fought The Law" è un pezzo scritto nel 1959 da Sonny Curtis e reso famoso da Bobby Fuller sette anni più tardi, arrivando alla nona posizione nelle classifiche del 1966 (pochi mesi prima del suicidio dello stesso Fuller).
Oggi la conosciamo grazie alla versione, molto più scatenata, dei Clash che, da Rockabilly, la trasformarono in Punk nel 1979.


Una curiosità intorno a questa canzone è, che nel 1989, le Forze Armate Statunitensi, cercando di catturare il Gen.Noriega durante l'operazione "Operation Just Cause",  fecero suonare la versione dei Clash ad altissimo volume per mettere pressione al dittatore centro-americano al fine di farlo arrendere.


The Clash:




Bobby Fuller:

venerdì 3 febbraio 2012

June Carter Cash

Oggi volevo parlarvi di una figura che, recentemente, mi ha molto affascinato: June Carter.
Proveniente da una famiglia da sempre impegnata nella musica folk e cugina del futuro presidente Carter, era una validissima artista.  Dopo due matrimoni falliti, incontrò Johnny Cash durante degli spettacoli da tenere insieme e lo sposò all'età di 39 anni, nel 1968.

Cosa è che mi affascina di questa donna? 
Probabilmente l'essere rimasta vicina, con dedizione, ad un uomo tanto difficile per tutta la vita salvandolo più volte da perdizione, dipendenze e depressione, il tutto con grande forza, carattere e amore. 
L'essere riuscita a creare con lui una famiglia, una casa nonostante un mestiere che porta spesso lontano e che tanto può distrarre. L'amore per la musica condiviso visceralmente con il marito. 
Infine la sua grande positività e rigore morale che non sa di  ipocrisia.

Morirà nel 2003, pochi mesi prima di Cash e le sue ultime parole furono per raccomandare alla figlia di badare il padre da lì in avanti. 

E a proposito di positività, volevo proporre questa canzone tradizionale americana da lei interpretata. Trovo molto bello il collage di immagini che formano il video, uno spaccato della sua esistenza affianco a Cash, il ricordo di uno dei più formidabili connubi artistico/sentimentali.


Keep On The Sunny Side


mercoledì 1 febbraio 2012

Elvis il Tedesco

Il servizio militare in Germania (due anni dal 1958) deve aver contribuito all'evoluzione artistica di Elvis Presley per le influenze di musica popolare tedesca alle quali è stato esposto.
Infatti la famosissima "Can't Help Falling in Love" altro non è che un riadattamento di "Plaisir D'Amour" composta nel 1780 da Martini il Tedesco e parolata da un francese.
Quest'ultima canzone è stata eseguita da moltissimi interpreti del '900 tra i quali Joan Baez, Marianne Faithfull, Franco Battiato, Brigitte Bardot.
Non è il solo esempio di influsso di musica tedesca su Elvis, un'altro pezzo tratto, questa volta, da un brano folkloristico tedesco è "Wooden Heart" che infatti richiama alla mente una canzone da birreria.
Voglio proporvi una versione live del 1968 di "Can't Help Falling in Love"  con un Elvis ancora in splendida forma e la versione di "Plaisir D'Amour" cantata da Yvonne Printemps nel 1931.

Elvis Plesley "Can't Help Falling in Love" - 1968:

Wise men say only fools rush in
But I can't help falling in love with you

Yvonne Printemps "Plaisir D'Amour" - 1931:

Plaisir d'amour ne dure qu'un moment.
chagrin d'amour dure toute la vie.