E' una canzone di critica dell'allora società americana, ma non fornisce soluzioni e proposte. E' l'inizio del disimpegno di Dylan, del suo passaggio dal folk al rock elettrico che tante polemiche suscitò nel movimento pacifista.
Per questo fu aspramente criticato da Joan Baez che dichiarò:
"Lui finisce per dire che non c'è una dannata cosa che si può fare per cambiare la società, io dico esattamente l'opposto. Ho paura che il messaggio che esce da Dylan nel 1965 sia solo: Andiamo tutti a casa a farci delle gran canne, perché tanto non c'è nient'altro da fare".
Quello che trovo molto interessante è il divertente video associato, che poi in realtà è l'estratto di un documentario su una serie di concerti di Dylan. Ma, di fatto, fu usato come video promozionale ed è la prima volta che ciò avveniva.
Alla scrittura dei cartelli partecipò, la sera prima delle riprese, anche il poeta Allen Ginsberg.
Aggiornamento del 5 marzo: con questa storia del copyright ho dovuto togliere il video originale e lasciare solo la musica. Vale la pena andare a cercare il video per la rete.
E pensare che mi sono comprato il cd dopo aver scritto il post. Sembra che meno si parla di musica più le major sono contente.
E vivaddio che ad un certo punto si è disimpegnato! Mi piace abbastanza Dylan ma se preso in dose massiccia altro che canne, serve una bella quercia alla quale appendersi...alla faccia di Joan Baez.
RispondiEliminaSarebbe carino trovassi quanti, dopo questo video hanno utilizzato il sistema dei cartelli...giusto per distrarti un po'dalla solita musica che ascolti
Condivido il giudizio sulla svolta du Dylan, anche se non in maniera così colorita.
EliminaSu altri video che sfruttano l'idea cercherò, ma credo che al massimo ci sarà qualche parodia.
Accetto aiuti.
Mi ricordo di un Daniele Silvestri agli albori (forse a San Remo) e ultimo un delizioso duetto di due sciamannati alla prima puntata di Italia's got Talent. Io ti ho dato un alfa e un omega, il lavoro sporco te lo lascio.XXX
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